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al testo di Franco Bonvini
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C'è una vetta, ai limiti di questo mondo. Troppa la distanza, e poca la voglia di andarci. Da bimbi neanche si vede forse per l'altezza dei bimbi che la pone oltre l' orizzonte ottico. O forse perchè tutti presi a costruire altri mondi di mattoncini colorati dove per i fantasmi e i mostri basta una scatola mangiapaura per buttarci un bigliettino e un nome. Poi cominciano le avvisaglie.. si scorge la cima a volte, brillare al sole, o tra lampi e nuvole nere. Oggi, da qui, si vede bene. Alta. Innevata se vuoi la neve o ondeggiante di grano verde se vuoi il verde. Caricherò le batterie un giorno, oltre la capacità nominale e magari monterò un motore da 2000 Watt, per fare la strada più leggera. Un panino e una bottiglietta di chinotto nelle borse, più un sacco di bigliettini, e nomi, e immagini. Per me magari sarà d' acqua, con riflesso il verde e le cime innevate dei monti e brillerà al sole. Troppo? No.. Ci saranno ragazze al bagno, motoscafi, gommoni in planata e vele alla breva. E ci starò finchè fa inverno, e la neve nasconderà la via del ritorno. Allora giù! In picchiata dall' altro versante verso nuove terre e nuovi soli. So com'è.. è come quando esci da un bosco, su una strada mai vista, e sei felice. Lascerò in cima il panino e la bottiglietta di chinotto, su una panchina, per i viandanti.
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